A che colore possiamo associare la città di Parigi? Il grigio sicuramente, come i tetti parigini, accumunati da infinite sfumature e variazioni intorno al grigio grazie all’uso di ardesia e zinco; il rosso, dopotutto Parigi è nota come la città dell’amore; l’oro, grazie alle luci sfavillanti degli Champs Elyséés, della Torre Eiffel illuminata, della Galleria Lafayette, di Versailles; e del verde che ne dite? Forse non è il primo colore che viene in mente pensando alla Ville Lumiére, ma forse non si sa che essa conta oltre 420 “zone verdi”, ognuno con la sua particolarità e magia.
La città di Parigi offre ai propri cittadini e ai turisti numerosi jardins, curati nei minimi dettagli, in cui rilassarsi e concedersi 10 minuti seduti in una panchina durante la pausa pranzo, fare un pic-nic, leggere, fermarsi tra una visita e l’altra alle innumerevoli attrazioni, portare i bambini a giocare, fare sport all’aria aperta. Tra un elegante boulevard e un museo c’è sempre un parco o un giardino a rendere questa città ancor più bella.
Qui vi parlo di 2 zone verdi che durante il nostro viaggio a Parigi mi hanno colpito: il parco di Buttes-Chaumont e la Promenadee Plantée.
Per chi ama i percorsi alternativi ai soliti classici itinerari turistici il parco di Buttes Chaumont è un vero e proprio gioiello e sarà una sorpresa scoprire questo angolo di Parigi vissuto dai parigini e lontano dalle orde di turisti. Si tratta di un parco che passa quasi inosservato nelle mappe e nelle guide, sarà per la sua posizione decentrata e per la lontananza dai luoghi di maggior interesse turistico.
E’ situato nella zona nord-est di Parigi nel 19° arrondissement ed in ordine di grandezza è il terzo giardino più grande della capitale francese. Fu all’inizio una cava d’ estrazione di pietra e gesso per la costruzione di edifici, ma su volere di Napoleone III che ne volle il risanamento, fu trasformato in parco e inaugurato per l’Esposizione Universale nel 1867.
Si presenta come un’area con prati in discesa che si affacciano verso il cuore del parco: un lago artificiale con al centro l’Ile de la Belvédère, un isolotto roccioso con ripide scogliere e sù in alto a 30 metri d’altezza il Tempio de la Sybille, che si rifà al Tempio di Vesta a Tivoli. Ed è proprio da qui che si può godere di uno splendido panorama di Parigi e in lontananza si può scorgere la Basilica del Sacré Coeur di Montmatre. Il Tempio de la Sybille è considerato il centro di un pentagono mistico, si narra infatti che la galleria di questa cava (chiusa al pubblico) possa condurre ad una stanza segreta, luogo di poteri magici.
Al tempio vi si accede tramite due ponti sospesi a 22 metri d’altezza, di cui uno progettato da Gustave Eiffel. Accostando stile inglese e stile giapponese, il parco di Buttes Chaumont vanta caverne, grotte, sentieri, cascate, diverse specie di animali e alberi esotici ed indigeni. Le rarità di questo parco sono molte, come per esempio una cascata di 20 metri racchiusa tra una grotta, decorata da stalattiti, presente in prossimità del lago.
Per raggiungerlo: le fermate della metropolitana più vicine sono quella di Buttes Chaumont (linea 7bis), o Laumière (linea 5) o Botzaris (linea 7bis).


Un’altra inconsueta passeggiata nei parchi di Parigi che non si può perdere è la Promenade Plantèe, uno dei luoghi che durante il viaggio a Parigi più desideravo visitare. Lontana dalla fretta e confusione parigina, risulta essere suggestiva ed imperdibile!
La promenade plantèe è il primo parco pubblico sopraelevato al mondo, sviluppatosi sul percorso di una vecchia ferrovia dismessa -la ligne de Vincennes- e si estende per più di quattro chilometri da Place de la Bastille fino al Boulevard Périphérique, in prossimità del Bois de Vincennes. E’ stata inaugurata nel 1993 per mano del paesaggista Vergely e dell’architetto Mathieux. La passeggiata regala paesaggi davvero suggestivi, si possono vedere scorci della città da una prospettiva inaspettata e caratteristica.
Usciti dal métro su Place de la Bastille, prendete la rue de Lyon che fiancheggia l’Opéra e raggiungete l’inizio dell’avenue Daumesnil. Per salire alla promenade plantée fate le scale all’angolo con l’avenue Ledru-Rollin. La prima parte del percorso, provenendo da Bastille, è solo pedonale ed è sopraelevata rispetto alla strada: da qui si può guardare l’architettura dei palazzi parigini ma all’altezza del quarto piano! La seconda parte è a livello del suolo ed è divisa tra la parte pedonale a quella riservata ai ciclisti. Il percorso ha una grande varietà nei suoi aspetti: ora scorre tra gli edifici, ora si immerge in giardini anche estesi, ora passa sotto ad archi, ora sale su un ponte sospeso, ora si entra in una galleria illuminata…
Sicuramente non è un luogo turistico, ma proprio questo è il motivo per visitarlo in quanto offre uno spaccato della vita da quartiere senza uscire dalla città. Qui i parigini vanno a fare jogging, a portare a spasso il cane, oziare semplicemente, leggere seduti in una delle tantissime panchine che la città offre. L’idea di trasformare una ferrovia dismessa in un percorso pedonale sopraelevato, romantico ed immerso nel verde, è spettacolare. Quest’idea appunto innovativa è stata presa come spunto per altre città: la famosa High Line di New york, ma anche Chicago e Philadelphia.
Camminando qui sembra di essere lontanissimi dalla città, che invece scorre pochi metri sotto. Ovviamente a Parigi ci sono moltitudini di cose da fare e vedere, ma se accettate il consiglio non ve ne pentirete, soprattutto se come me amate i parchi e i giardini.

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